sabato 19 aprile 2014

>>>te la dò io l'America










Scrive l' - USA Today -Se siete un imprenditore e  proprietario
di una piccola azienda, dovreste preoccuparvi delle rughe.
Nel mondo del  business moderno il viso è sempre più
 una risorsa e i social media sono affamati di video,  foto
testimonianze sempre più  fedeli.
Quegli stessi seminari su Skype o via web sono strumenti utili
perle aziende per mantenersi in contatto con clienti e colleghi,
 apparire più giovani potrebbe aiutarvi a trovare un cliente importante.-
Fin qui, niente di nuovo,..mah!
 Udite, udite:
Si moltiplicano  negli USA  (ovviamente)   le imprese
 che offrono ai loro dipendenti  di andare sotto i ferri del chirurgo
 estetico a loro spese. )Magari lo obbligano anche sotto minaccia
licenziamento. (Fonte Venerdì di Repubblica)
A me  non sembra normale per niente questa cosa. Ma è possibile
che una persona per poter lavorare venga costretta  a cambiare il
proprio viso, la propria unicità, la propria identità.
Io sono affezionatissima al mio viso e me lo voglio tenere
tale e quale, comprese le rughe, anche nell'aldilà  
Non so se è colpa dell'invecchiamento (mio), ma trovo che il mondo
stia girando per il  verso sbagliato, o comunque non per il mio verso.
Adesso mi faccio un bel selfie nature e me ne vanto, alla faccia
del business.

giovedì 3 aprile 2014

>>>della serie uomo dei sogni







>>>  della serie  uomo dei sogni

Come è noto, Clea soffre di assuefazione ai sogni, che poi
spesso si realizzano per finire dopo qualche tempo nella memoria onirica,
appena sopra la fronte, sopra il sopracciglio sinistro.
Tanti, ma tanti anni or sono, Clea venuta a conoscenza della data e del luogo in cui era stato organizzato il concerto
della PFM ( Premiata Forneria Marconi) fortunatamente in zona abbordabile dalla sua  mobile 500,
che di nome faceva "baby" (tutte le auto di Clea sono devotamente battezzate).,
si attrezzò immediatamente per  partecipare al meraviglioso evento.
Così, la sera del 12 luglio, a cavallo dell'affezionatissima "baby" bianca, acquistata
con i suoi primi stipendi ( per l'astronomica cifra di 400 mila lire) la ragazza
partì sola, come d'uso, essendo che le sue amiche erano talmente impegnate
a proclamarsi  impegnate ed emancipate,  che a tutt'oggi sono più o meno nel
girone delle 'sdraiate'.

La Clea arrivò  in doveroso anticipo nel locale dove si sarebbe svolto il concerto
per cercare un posto soddisfacente dove accamparsi.
Il concerto  iniziò, con la musica emozionante della PFM, Clea era quasi commossa,
talmente presa dalla magia della musica, da accorgersi  del tipo seduto
al suo fianco, solamente quando sentì' una mano
sconosciuta stringere la sua mano .
Un vichingo dai lunghi capelli biondissimi e gli occhi azzurri, una specie di divinità
nordica a pedi nudi e jeans stracciati.
Secondo voi cosa si poteva chiedere di più dalla  vita, con le  "Impressioni di settembre" per
colonna sonora ed una mano divina che le stringeva la mano?
Infatti la Clea neanche riusciva a connettere, data l'inaspettata intossicazione di euforia
dovuta al contesto stile eden + rock.
Il vichingo iniziò a chiacchierare piacevolmente, si presentò e le chiese appuntamento per
la sera successiva, appuntamento che  fissarono in un paese vicino alla località dove viveva Clea. Chiosco dei giardini
pubblici.
Clea era incredula.
Il giorno seguente cercò di coinvolgere un'amica per una serata ai giardini di*....*, per assicurarsi
una distrazione psicologica, nel caso avesse preso un abbaglio sotto ipnosi
 musicale.
Scelse con  cura un lungo abito a sottoveste  color pervinca con un bordo di fiori di tutte le 
tonalità del lilla e del viola, si fece due trecce stile squaw (allora si tingeva i capelli neri e li portava lunghi,
che insieme agli abiti lunghi facevano tanto frak).
Le due amiche già sedute per tempo vicino al chiosco dei giardini, una in trepida attesa, l'altra tranquilla
(all'oscuro di tutto) che si guardava attorno ed iniziava a salutare amici e conoscenti di passaggio,
videro ad un certo punto avvicinarsi nel  parcheggio, un destriero bianco, ops!! una spyder bianca
scoperta. Entrambe guardarono incuriosite l'auto, dalla quale scese lentamente il bellissimo
vichingo in jeans zoccoli e camicia bianca, con un sorriso a 100 watt, diretto senza esitazione nella
direzione di  Clea.
Prese  la mano della fanciulla, in overdose di felicità, e la condusse alla spyder, accese il mangianastri
introdusse la cassetta di Dèsire di Bob Dylan e partì.
Sotto un tripudio di stelle Clea  si sentì per la prima volta, senza peso.
Di Clea senza peso, rimase stranamente una foto (allora non possedeva nemmeno la macchina fotografica)
il giorno seguente alla  notte dei sogni, Clea era al mare e qualcuno si prese la briga di fotografarla.
Ora direte.. come mai     questi ricordi nostalgici?..ma perchè la nipotina di Clea, oggi, ha lo stesso viso
trasognato che la zia aveva quel giorno.
Eccola lassù la Clea senza peso.