lunedì 1 luglio 2013

>>>dei poeti e dei filosofi






Dei poeti o dei  filosofi e pure  degli opinionisti, ovvero
a parer mio, quelle che vengono considerate verità indiscusse
sono soltanto punti di vista relativi.

Neruda dice:

"Lentamente muore
chi è infelice sul lavoro"

Parzialmente condivisibile.
Difficilmente c'è possibilità di scelta, c'è sempre
qualcuno costretto ad accettare lavori "infelici"
come pulire latrine pubbliche, scendere in miniera,
eseguire lavori nocivi alla salute.
Costoro sono votati all'infelicità totale?
Ci  si augura che qualche emozione
felice capiti anche a loro, forse per
qualcuno basterà rivedere il cielo azzurro
ed una boccata d'aria fresca, per mostrare occhi
che brillano in un volto nero di carbone.

Relativa, a parer mio, anche questa definizione della bellezza
presa in prestito da un blog amico:

"Ma la verità è che la Bellezza tace, non dice della sua proprietà, sfugge alla canonizzazione.
Essa unicamente opera, agisce. Conviene, dissipando ogni specificità di senso, ogni articolazione (pre)stabilita della direzione.

La Bellezza è già Bene, è già Buona.
La Bellezza è già confacente, adeguata alla misura, comoda, opportuna, propizia.

Agio. "


Sempre a parer mio, spesso la bellezza urla e comunque non tace.
Urla nella musica, nella poesia e qualche volta non è modesta.  Per esempio, la ruota del pavone
non è bellissima? ...eppur si "pavoneggia"....non è nemmeno detto che sia sempre buona,
considerando  anche la bontà un'opinione relativa.



4 commenti:

  1. sono d'accordo.... e se ben cucinato, anche il pavone si può mangiare (io l'ho mangiato almeno...)

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  2. Bello e buono..questione di gusti. Anche questa è opinione relativa. La relatività mi ricorda qualcosa, Eistein.

    >>"Albert [...] per quanto desse ai familiari segni di ingegno precoce, non si distinse a scuola. Giunto alle scuole medie, trovò disgustoso il sistema di insegnamento tedesco e entrò in conflitto coi professori che da parte loro lo maltrattavano. [...] Rovesci di fortuna fecero emigrare la famiglia a Milano e Einstein, lasciato a Monaco a finire i suoi studi, si dette per malato e raggiunse i suoi in Italia. [...] Poi cercò di essere ammesso al Politecnico di Zurigo, ma non avendo la regolare licenza media fu rifiutato e non riuscì nemmeno a superare gli esami di ammissione, per quanto eccellesse in matematica e fisica. Andò allora per un anno a fare studi di riparazione al Gymnasium di Aarau [...] Finalmente, entrato al Politecnico di Zurigo, ..."<<

    Anche i giuydiuzi szono relativi.

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  3. L'E-mozione, il portar(si) fuori... che cosa? Chi?
    Perchè sforzarsi di de-finire, limitare, circoscrivere, dare suono a ciò che, chiamando(ci), non riusciamo a dare un Nome?
    Forse è ciò che, genericamente, attribuiamo essere... relativo? E cosa e/o chi sono i termini della relazione? E il risultato, se tale può relativamente definirsi, della relazione, termine di quale altra relazione è?
    L'e-mozione urla.
    La Passione è incisione profonda alla quale si resiste.

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  4. Uhm!...ma Lei ha limitato e circoscritto la Passione! A volte è lei a resistere. A volte è nebbia, a volte è senza peso e fa evaporare il contingente, a volte è il contongente.

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DIMMI