sabato 19 aprile 2014

>>>te la dò io l'America










Scrive l' - USA Today -Se siete un imprenditore e  proprietario
di una piccola azienda, dovreste preoccuparvi delle rughe.
Nel mondo del  business moderno il viso è sempre più
 una risorsa e i social media sono affamati di video,  foto
testimonianze sempre più  fedeli.
Quegli stessi seminari su Skype o via web sono strumenti utili
perle aziende per mantenersi in contatto con clienti e colleghi,
 apparire più giovani potrebbe aiutarvi a trovare un cliente importante.-
Fin qui, niente di nuovo,..mah!
 Udite, udite:
Si moltiplicano  negli USA  (ovviamente)   le imprese
 che offrono ai loro dipendenti  di andare sotto i ferri del chirurgo
 estetico a loro spese. )Magari lo obbligano anche sotto minaccia
licenziamento. (Fonte Venerdì di Repubblica)
A me  non sembra normale per niente questa cosa. Ma è possibile
che una persona per poter lavorare venga costretta  a cambiare il
proprio viso, la propria unicità, la propria identità.
Io sono affezionatissima al mio viso e me lo voglio tenere
tale e quale, comprese le rughe, anche nell'aldilà  
Non so se è colpa dell'invecchiamento (mio), ma trovo che il mondo
stia girando per il  verso sbagliato, o comunque non per il mio verso.
Adesso mi faccio un bel selfie nature e me ne vanto, alla faccia
del business.

4 commenti:

  1. sono perplessa quanto te, questo mondo ruota al contrario. Ma resto fiduciosa: da ogni esagerazione, proprio perché tale, prima o poi nascono moti insurrezionali che marciano nella direzione opposta. Nel frattempo, chi ha testa (soprattutto se in età da rughe) l'adoperi. Ciao!

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  3. Ciao. Grazie per il commento. Anch'io sono fiduciosa, anche se ci sono altre perplessità che mi fanno preoccupare e parecchio. Come mai non scrivi?
    A proposito di Yair, non m'innamorerei mai di un uomo come lui, sin dall'inizio del libro l'ho sentito troppo concentrato su se stesso e incapace di guardare ance oltre.. Myriam invece è una donna bellissima e generosa.

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  4. ciao! altro che perplessità, ce n'è di cose che fanno accapponare la pelle a sto mondo! La cosa grave è che sono follie dilaganti che vanno pian piano accomodandosi nell'angolo delle coscienze e finiscono per essere tollerate, quando non avallate. Ci assuefanno, lentamente, e lentamente finiscono per appartenerci. Mi piacerebbe sparare a zero su tante cose, e se non lo faccio è perché non mi va di togliermi di mezzo, nel senso che, in fondo, non sono una che faccia poi tanto perché le cose girino diversamente. Ho la fortuna di avere la possibilità di fare tanto, e il limite egoistico di non farlo, di accontentarmi del mio piccolo orticello dove vorrei invece seminare altro, qualcosa da regalare, da portar fuori...Scrivo poco, hai ragione, mi interrogo anche su questo. Mi sono resa conto che quando lo faccio è più un rassicurare me stessa che un voler condividere, e poi ci sono dentro i resti di un amore impossibile ( a senso unico, da me a) , tracce che lascio stile diario adolescenziale, però mi serve invece, ogni tanto faccio il punto sul grado di ingenuità che ancora mantengo alla mia veneranda età e sorrido di me, ma anche di come si cambia, di come le sensazioni sfumano, oppure a tradimento provano a mordere ancora, con sempre meno convinzione..Su Yair hai ragione, rivista alla luce di un recupero parziale di lucidità il personaggio l'avrei amato molto meno, ma quel libro era esattamente la storia di cui avevo bisogno nel momento in cui la leggevo...

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DIMMI