domenica 15 giugno 2014

>>> ancora qui



Coppelia è ancora qui.  Latitanza dovuta a poco  tempo e stato confusionale da bombardamento impietoso di notizie, informazioni, eventi,
riflessioni lampo su  di una  contemporaneità politica,economica, sociale scioccante.
Tanto  per non parlare di grillismi, berlusconismi e renzismi, oggi  Coppelia si sofferma su di un argomento 'antico' 
irrisolto  e dal punto di vista di  Coppelia ancora senza spiegazioni.
Perchè gli uomini odiano le donne?
Argomento che per Coppelia merita riflessioni quotidiane, grazie a quotidiane notizie su barbarie  operate
sulle donne.  Di femminicidio se ne parla ormai tutti i giorni e lasciamo perdere.  Andiamo oltre o per essere precisi,
torniamo al passato.
Alcuni giorni fa, sul quotidiano Repubblica, è apparso un articolo sui " Piedi di loto "
Eccolo:
   



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Cina, le ultime donne dai "piedi di Loto": la fotodenuncia
Il fotoreportage è di questi giorni, ma tradizione millenaria: risale ai tempi della dinastia Song e nonostante la pratica sia stata bandita nel 1911 in molte aree rurali della Cina ha resistito fino al 1939. Quelle che vedete in queste foto, quindi, sono le ultime donne con "piedi di Loto", minuscoli e deformati a causa dell'assurdo rito che voleva, per le bambine appartenenti a classi agiate, l'obbligo di conservare piedi minuscoli come un fiore di Loto quale simbolo di bellezza, status e promessa di obbedienza al futuro marito. Il reportage "Living History: bound feet woman in China" è Jo Farrel, fotografo che vive a Hong-Kong e che da 8 anni viaggia nel Paese raccogliendo ritratti e storie di queste donne, tutte tra gli 80 e i 90 anni: "Sono tra le persone più dignitose che abbia mai incontrato. Vorrei che il mio lavoro fosse diffuso (attraverso la piattaforma di crowfunding Kikstarter cui è registrato il progetto) perché le immagini e le storie possano essere divulgate grazie anche ai musei e alle fondazioni in modo che resti la memoria anche per le nuove generazioni. Alcune di queste donne sono decedute prima che potessi rendere pubblico il mio lavoro...". La tradizione barbarica della fasciatura dei piedi avveniva tra i 4 e i 9 anni per frenare il naturale sviluppo dei piedi; la fasciatura avveniva soprattutto in inverno, quando i piedi delle bambine erano "anestetizzati" dal grande freddo. Il tutto preceduto da un lungo bagno in ammollo in una mistura di erbe e sangue di animale per ammorbidire pelle ed unghie. Le dita venivano poi ripiegate su se stesse e pigiate indietro a costo di romperne le ossa. Il passo successivo erano fasciare il tuttoi per contenere le ferite e controllarne la crescita

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L'articolo è corredato da foto sconcertanti.
Da qui le riflessioni di Coppelia sono lievitate, sono passate all'infibulazione, alla lapidazione, all'usanza indiana
di bruciare vive  le mogli quando la dote è sfumata,  alla stessa usanza usata dall'inquisizione nel bruciare le
streghe, al vetriolo, a quasi tutte le religioni che hanno demonizzato le donne, l'elenco è infinito.



Cercando su Google sul  tema femminicidio, si legge di saggi scritti su maschi violenti,
ma qui non si tratta di maschi violenti. siamo oltre, è un fenomeno che precede la mia conoscenza
storica sull'argomento, è un fenomeno culturale quasi universale.  Le rare comunità matriarcali, conosciute
da Coppelia, sono sopravvissute pochissimo a causa dell'indole pacifica di questi popoli.
E' una storia di potere sicuramente.
Ma a che scopo?

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